lunedì 6 ottobre 2014

Comincia da oggi la mia collaborazione alla testata TRADERS' MAGAZINE.

Sono lieto di annunciare a tutti i miei lettori, iscritti e abbonati al Report Operativo, l'inizio della mia collaborazione alla testata TRADERS' MAGAZINE con un articolo sull'indice azionario americano S&P500 dal titolo: "Il Megafono che annuncia il ribasso sull'indice S&P500" già disponibile online nella sezione "Ultima ora" del sito web al seguente link: http://www.traders-mag.it/il-megafono-che-annunci-il-ribasso-sp500.html# , e che riporto qui di seguito in versione integrale.

TRADERS´ MAGAZINE ITALIA è la casa editrice specializzata nei settori dell'education e del training per il trading, la finanza e gli investimenti. Appartiene al gruppo internazionale TRADERS' , fondato nel 2001 in Germania da Lothar Albert , presente in Inghilterra dal 2008 e in Francia e Italia dal 2012. Il gruppo sta estendendo la sua area di attivita' anche in altre aree del mondo e di recente uscita è l'edizione olandese, prossimamente quella di Singapore.
Negli ultimi anni TRADERS' si è imposto come la piattafoma d'informazione e comunicazione per l'elite del trading e degli investitori. Attraverso articoli ed analisi, vengono presentate ogni mese le informazioni più aggiornate riguardanti l'analisi tecnica, gli aspetti matematici e psicologici dei mercati, in un rincorrersi dinamico di Autori al livello del massimo prestigio editoriale internazionale.
______________________________________________________________________________



Il Megafono che annuncia il ribasso sull’indice S&P500


La Broadening Formation potrebbe anticipare una svolta importante sul mercato azionario americano (articolo del 3 ottobre 2014).

Molti la conoscono meglio come triangolo rovesciato, o anche “expanding top”, altri la chiamano addirittura formazione “a megafono” a causa del suo profilo che ricorda chiaramente il rudimentale strumento per amplificare la voce. Noi preferiamo identificarla con la dicitura dello stesso Murphy che, nella sua opera più importante, la ben nota "Analisi Tecnica dei mercati finanziari", la colloca stranamente nelle figure di continuazione. Stiamo parlando della “Broadening Formation” o, tradotto letteralmente, formazione in allargamento. 

A prescindere dal nome con il quale si preferisce individuarla una cosa è certa: si tratta di una configurazione che si verifica piuttosto raramente sui mercati, solitamente verso la fine di un trend rialzista anche se non è detto che sia sempre così. “Formazione in allargamento” proprio perchè i minimi e i massimi relativi che la determinano tendono ad estendersi su intervalli di prezzo, o di valori dell'indice, via via sempre più ampi, ed è anche per questo motivo che essa assomiglia ad un classico triangolo simmetrico girato però al contrario. Osserviamo attentamente la prima figura (Figura 1) che abbiamo proposto e analizziamola meglio: la Broadening Formation si presenta di solito con una serie di tre massimi crescenti (punti 1, 3 e 5 - individuati sulla parte superiore della figura), e un doppio minimo relativo decrescente (punti 2 e 4 – individuati nella parte inferiore della figura), movimenti che indicano una forte incertezza del mercato sulla direzione da intraprendere, e che solitamente spiazzano più volte la massa degli operatori, investitori e traders non professionisti, che formano il cosiddetto "parco buoi". Questi ultimi, infatti, saranno indotti ad aprire posizioni al rialzo sulla violazione dei precedenti massimi, e posizioni al ribasso sui minimi, trovandosi puntualmente dalla parte sbagliata del mercato. Man mano che la figura si espande aumenta dunque il nervosismo degli operatori e, in linea teorica, dovrebbe anche aumentare l'entità dei volumi di scambio, con una conseguente crescita della volatilità dei corsi. La rottura ribassista della parte inferiore della figura (onda 5-6) provocherà un aumento nelle vendite da parte di tutti coloro che avevano creduto erroneamente nel rialzo, e il prezzo scenderà fino al punto 6, un nuovo minimo relativo esterno alla configurazione stessa. Coloro che avevano invece aperto posizioni speculative ribassiste in prossimità del punto 5, con un orizzonte temporale di brevissimo termine, tenderanno a ricoprirle portando a casa i profitti. Questo andrà a generare un classico movimento di pullback verso la parte mediana della figura (onda 6-7) solitamente caratterizzato da una contrazione nei volumi di scambio. A questo punto rientreranno in gioco le mani forti, che avevano già provveduto a distribuire sui falsi breakout e all'interno della configurazione, le quali cominceranno a vendere amplificando il movimento finale (onda 7-Target). Le proiezioni teoriche di questa configurazione tecnica si ottengono riportando verso il basso l'ampiezza della figura in corrispondenza del punto di rottura (linee tratteggiate rosse). 

Adesso andiamo ad osservare che cosa è accaduto nelle scorse settimane sul principale paniere azionario americano, l’indice S&P500 (Figura 2). Il mercato proviene da un trend rialzista di medio periodo, iniziato nel febbraio di quest’anno, all’interno del quale si può individuare un movimento di natura impulsiva partito in data 8 agosto 2014 e culminato con i nuovi massimi storici registrati il 27 agosto a quota 2005 (punto 1 del grafico). Il tutto inserito nel più ampio contesto di un trend primario positivo che va avanti dai minimi relativi del marzo 2009. Tra la fine di agosto 2014, e per tutto il successivo mese di settembre, l’indice S&P500 ha cominciato a congestionare attorno al valore dei 2000 punti (che riveste una notevole importanza anche dal punto di vista psicologico), delineando una serie di massimi lievemente crescenti (nuovi massimi storici del 4 e del 19 settembre 2014 – punti 3 e 5 del grafico) intervallati da altrettanti minimi lievemente decrescenti (minimi relativi del 15/16 settembre e del 25 settembre – punti 4 e 6 del grafico). Si può così individuare la broadening formation sull’indice S&P500 (linee divergenti rosse sul grafico) che è stata completata, come da manuale, con la rottura ribassista nel punto 6 seguita dal successivo movimento di pullback verso la mediana della figura nel punto 7. La successiva repentina ricaduta dei corsi azionari americani sotto i minimi del punto 6, prima a quota 1945 e poi a 1925 punti, ha confermato la validità della broadening formation, che avrebbe come proiezioni teoriche l’area compresa tra i valori di 1900 e 1910 punti. 

Ciò che colpisce ulteriormente è lo sviluppo dei volumi di contrattazione (Figura 3), in perfetta coerenza con le dinamiche dei valori dell’indice: durante la fase correttiva tra il 24 luglio e il 7 agosto 2014 i volumi di contrattazione sono velocemente aumentati per ridursi progressivamente nella successiva fase impulsiva già individuata (8 – 27 agosto); all’interno della broadening formation i volumi hanno ricominciato poi ad aumentare, registrando un forte incremento proprio in corrispondenza dei nuovi massimi storici a quota 2019 (19 settembre 2014) e una contrazione durante il movimento di pullback tecnico (onda 6-7). Dato che l’indice S&P500 si trova a ridosso dei massimi storici, e considerando che cresce ininterrottamente da più di cinque anni senza aver subìto storni di una certa consistenza (escludendo quello piuttosto significativo dell’estate del 2011), la broadening formation individuata, a prescindere dai movimenti di natura correttiva di breve periodo, potrebbe anticipare un punto di svolta molto importante per il mercato azionario americano. Potremmo dunque trovarci alla vigilia di un importante movimento correttivo di natura secondaria, all’interno del trend primario positivo di fondo, che avrebbe come obiettivo un’area compresa tra i 1700 e i 1730 punti nei prossimi sei mesi. Se invece i valori del massimo paniere azionario americano dovessero tornare stabilmente sopra i 2000 punti, rompendo successivamente i massimi storici a 2019, tutte le voci del “megafono ribassista” verrebbero inesorabilmente zittite.




©Pier Paolo Soldaini – www.xtradernet.blogspot.it - Riproduzione riservata


Nessun commento:

Posta un commento