lunedì 10 dicembre 2012

Il "Professore" dimissionario fa crollare il mercato.

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L'effetto sui mercati dell'annuncio delle dimissioni, nel fine settimana scorso, dell'attuale Presidente del Consiglio al Capo dello Stato si è fatto sentire immediatamente all'apertura delle contrattazioni questa mattina: l'indice azionario Ftse Mib ha accusato un netto gap down e una successiva flessione fino al 3,5%. Se nel breve termine il segnale è pesantemente negativo, non si può dire altrettanto per il medio orizzonte temporale dove lo scenario resta sostanzialmente neutro. La curva rappresentativa del principale paniere azionario italiano è infatti intrappolata dalla fine di agosto in un range compreso tra la media mobile a 200 giorni, in zona 14850 punti, e la fascia di resistenza statica collocata tra 16300 e 16700 punti. Considerando i massimi relativi di metà settembre e inizio dicembre, uinitamente ai due minimi relativi di inizio ottobre e metà novembre, si può ipotizzare un trend moderatamente ribassista ancora interpretabile come nuova fase di accumulazione prima di un nuovo ed importante movimento ascendente. L'area critica di supporto può essere individuata tra la base di questo trend, la media mobile a 200 giorni e il supporto statico a 14500 punti, che vanno a definire un'area compresa con buona approssimazione tra 14500 e 14850 punti, al raggiungimento della quale potrebbero tornare acquisti importanti. Nel brevissimo termine rileviamo la formazione di un three black crows appena sotto la resistenza statica di 16300 punti, seguita dal gap down di stamani. Del resto il mercato aveva messo a segno un recupero consistente nella seconda metà di novembre, che aveva contribuito a portare gli oscillatori di momentum in una situazione di ipercomprato e alla formazione di divergenze bearish su alcuni di essi. Ribasso dunque fisiologico che in realtà va oltre le aspettative per il semplice motivo che sono entrati in gioco fattori esogeni piuttosto importanti. Operativamente si rimane in attesa di una chiarificazione della situazione politica e, in ogni caso, di un'approfondimento della correzione almeno fino a 14850 punti. Su questo livello si potrebbe già ricominciare ad aprire delle posizioni lunghe che avrebbero come stop loss l'area dei 14500 punti. Acquistare adesso in caso di eventuale recupero dei 15300 punti comporterebbe l'assunzione di un rischio troppo elevato, considerata la volatilità e i fattori esogeni che potrebbero entrare nuovamente in gioco. Stay tuned...

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